Sebbene l’esercizio di oggi potrebbe apparire uguale a quello già proposto del cioccolato, in realtà esso dovrebbe permettervi di effettuare un ulteriore passo avanti nel vostro percorso di consapevolezza, in quanto ne rappresenta una versione più sofisticata, dove l’opportunità che viene data all’accuratezza dell’ascolto è superiore, perché permette una migliore espressione della nostra complessità.
Mi si conceda una breve digressione per farvi comprendere quanto sia importante valorizzare proprio tale complessità e quanto un’esperienza di questo genere, se inserita nella nostra quotidianità, possa influenzare positivamente la nostra vita.
Il nostro sistema nervoso è multi-sensoriale, cioè raccoglie i dati dai diversi organi di senso, e possiamo dire che, maggiori sono le fonti di informazioni che riusciamo ad integrare tra loro e delle quali riusciamo ad essere consapevoli, migliori sono le nostre capacità di valutazione e di gestione del mondo. (In futuro affronteremo meglio anche il tema dei pre-giudizi e di quanto questi determinino le nostre convinzioni e i nostri comportamenti automatici)
Una delle condizioni per un adeguato rapporto con il mondo è quindi quella che il nostro cervello viva esperienze di tipo multi-sensoriale per un tempo significativo(da alcuni minuti a più ore)e, possibilmente, in condizioni di consapevolezza.
Da tempo sappiamo che la creazione di tali esperienze è infatti fondamentale per favorire un apprendimento rapido e duraturo, ma oggi è possibile affermare che esse sono utili anche per sostenerci nel nostro confronto quotidiano con le richieste di una realtà sempre più complessa. Andando oltre l’aspetto meramente cognitivo (l’apprendimento di una lingua, solo per fare un esempio), queste, infatti, possono essere utili anche per rendere più adeguato il nostro modo di reagire sotto stress ( si pensi alla paura di essere abbandonati o la tendenza a fidarsi o meno degli altri, giusto per citare alcuni casi ) o per molte altre funzioni adattative.
Ritorniamo ora all’esercizio di oggi: l’esperienza proposta favorisce proprio la sperimentazione e lo sviluppo di questa multi-sensorialità!
Creando le ormai note condizioni di pratica, dopo essersi procurati alcuni chicchi di uva passa, cercheremo di eseguire lo stesso esercizio del mangiare consapevolmente e della cioccolata, ampliando però l’attenzione ai diversi sensi di volta in volta coinvolti.
Partiamo dalla vista, esplorando l’uvetta come se la vedessimo per la prima volta, coinvolgendo quindi il tatto, ascoltando le sensazioni che la consistenza può produrre tra i polpastrelli di pollice e indice, quindi l’olfatto, portando l’uvetta sotto le narici.
Solo a questo punto possiamo metterla in bocca, anzi l’appoggiamo delicatamente sulla lingua, ascoltando tutti quei movimenti spontanei che sorgono in quel momento. Vi assicuro che non saranno pochi. Sicuramente sentirete la spinta a morsicarla!
Aspettate qualche secondo ed ascoltate. Iniziate a morsicarla solo quando avrete deciso di farlo, e, a quel punto, concentratevi sui sapori che essa sprigiona.
La necessità di inghiottirla sarà a quel punto analoga a quella avuta in precedenza di morsicarla, anche in questo caso cercate di farlo in consapevolezza, osservando cosa accade prima, durante e dopo la deglutizione.
Concediamoci quindi qualche attimo per osservare cosa ci ha comunicato quest’esperienza e, se ne abbiamo voglia, condividiamolo nella nostra comunità virtuale. Se ce lo concederemo, scopriremo il bello della complessità!!!
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