Oggi le neuroscienze non solo ci spiegano il senso delle nostre difficoltà di adattamento ad una vita sempre più frenetica, ma ci offrono anche interessante indicazioni su come muoverci per promuovere una condizione di effettivo benessere.
A livello di strutture mentali, l’amigdala tende ad essere sovraeccitata anche se lo stimolo esterno è ridotto, per cui basta un minimo segnale per farci scoppiare. Parallelamente, le stesse condizioni descritte, tendono a far spegnere le funzioni della corteccia prefrontale, sede del pensiero logico. Le due cose associate producono errori di distrazione, difficoltà di concentrazione, impulsività, aggressività.
Questa lettura del problema ci permette di comprendere che diventa oggi fondamentale lavorare nella direzione di un più adeguata gestione del nostro mondo emotivo, sia attraverso un incremento della nostra consapevolezza, che attraverso il rinforzo delle aree prefrontali grazie all’apprendimento di tecniche di focalizzazione.
Un lavoro che si svolge parallelamente a livello emotivo, con l’ausilio del corpo e della presa di coscienza dei suoi meccanismi e delle sue reazioni, ma anche a livello cognitivo, con strategie orientate a sviluppare la nostra capacità di osservazione, di analisi e di giudizio.
Questo doppio binario di lavoro rappresenta oggi la modalità più sofisticata di intervenire sulla propria condizione di benessere.
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