Oggi vorrei affrontare un tema che molti di voi avranno già incontrato nel nostro percorso, non perché sono meno bravi degli altri, ma perché hanno semplicemente già iniziato a fare i conti con alcune parti importanti del proprio sé. Per altri sarà un problema a loro estraneo, ma con il quale, prima o poi, dovranno fare i conti.
Gli automatismi sono una brutta bestia e il percorso che insieme abbiamo intrapreso rappresenta una sorta di remare controcorrente nel fiume, più o meno in piena, delle nostre abitudini. Ci vuole costanza, ma i risultati arrivano!!!
Per questa ragione, può capitare di trovarsi innanzi ad un senso di fallimento, di avere la sensazione che questo lavoro non sia per me, che non vi sono portata/o, di non essere in grado di continuare…
Attenzione questi non sono i segnali di un fallimento o, come pensano alcuni, dell’aver sbagliato o del non aver compreso qualcosa. Questi sono invece i primi segnali di una presa di coscienza.
Possiamo affermare che tutti possono trarre beneficio da questo percorso, nessuno escluso!
Il senso di fallimento deriva esclusivamente dall’eccesso di aspettative con il quale abbiamo caricato il nostro compito. Dobbiamo comprendere che quest’esperienza è prima tutto un gesto d’amore nei nostri confronti, essa deve quindi caratterizzarsi per gratuità.
E’ come se noi pretendessimo di ricevere qualcosa in cambio da un nostro gesto d’amore, è ovvio che ciò accadrà, ma solo se tale pretesa non sarà presente nelle premesse di quel gesto.
Altrimenti non ci resterà che restare delusi!!!
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