L’importanza del recupero
Occupiamoci meglio del nostro Benessere
Occuparsi adeguatamente della propria condizione di stress cronico, come ho avuto modo di dire in alcuni miei articoli del passato, non significa semplicemente permettersi dei momenti di riposo, soprattutto se con questi intendiamo il sonno o la vacanza.
Certo questi sono momenti necessari, anche se, è bene dirlo, non tutti se li permettono, sono in grado di permetterseli o possono permetterseli. Ma di quest’aspetto ne parleremo in futuro.
Momenti necessari ma non sufficienti!
Tanto che non è così infrequente alzarsi dal letto e sentirsi ancora stanchi o avere la stessa percezione il lunedì dopo un fine settimana di riposo o addirittura dopo una vacanza.
Questo avviene perché, sotto il profilo neurobiologico, non siamo in grado di spegnere veramente la macchina, non potendo quindi realizzare un vero e proprio processo di recupero, come le condizioni di “sosta” sembrerebbero permettere.
Un contributo interessante a questo livello giunge dall’etologia e dallo studio del comportamento degli animali, capaci, attraverso comportamenti innati, di riportare in fisiologia il loro organismo dopo situazioni di stress conseguenti al fatto di aver affrontato e superato un pericolo.
Il comportamento a noi più noto è forse quello dei cani che si scrollano, ma ve ne sono molti altri, come la corsa dei cavalli o, quello ancora più curioso e articolato dello spulciarsi degli scimpanzé.
Si tratta di comportamenti utili ad eliminare dall’organismo le neurotossine in eccesso prodotte dalla situazione di stress, oppure, come nel caso dello spulciarsi, per produrre ossitocina, un ormone peptidico che, tra le altre cose, serve a contrastare gli altri livelli di cortisolo, ormone dello stress, e causa anche di numerosi processi neurodegenerativi.
L’aspetto ancora più interessante di tali comportamenti, che per tale ragione possono essere definiti di vera e propria rigenerazione, andando quindi ben oltre il semplice recupero, è che essi contengono una componente di sviluppo: quindi i muscoli non solo si riposano ma si potenziano, il Sistema Nervoso raggiunge una maggiore ottimizzazione, il metabolismo cellulare si regola, con una migliore utilizzazione dell’energia.
Particolare non irrilevante è che, grazie a tali comportamenti non si attivano semplicemente processi neuroendocrini o biologici, ma si nutrono bisogni ancestrali fondamentali che consolidano il sé e la fiducia per gli altri.
Molte di questi comportamenti sono da secoli oggetto di attenzione del mondo orientale, che li ha tradotti in pratiche salutistiche.
Più recentemente, grazie allo stimolo delle Neuroscienze, anche l’occidente ha però prodotto tecniche psico-corporee, altrettanto interessanti e forse anche più adattabili al nostro stile di vita.
Prossimamente proveremo a vederne alcune di quelle da me proposte nei miei percorsi di lavoro.
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