Buonasera dott. Broggi,
mi scuso per questa lettera, se non potrà rispondermi, non si preoccupi, non importa, la capirei, non può dar retta a tutti coloro che le scrivono.
Sono una ragazza di 24 anni e ho una vita bellissima: 2 genitori che mi amano, un ragazzo che mi ama, un fratello maggiore stupendo, un sacco di amici… un buon lavoro (sono impiegata nella ditta di mio padre) ho avuto un’infanzia felice… ok… un pò di alti e bassi.
Nell’adolescenza… normalissimo… ho vissuto un momento poco bello a 21 anni, causa di un ragazzo, stavo cadendo in anoressia, ma mi sono ripresa subito… mi sono resa conto che non ne valeva la pena…sia per me che soprattutto per uno come lui…
Faccio volontariato e sono felicissima di questa mia scelta!!!Sono catechista…
Ora sono innamoratissima di un ragazzo magnifico… e spero che anche lui lo sia di me!!!
Sono 9 mesi quasi che stiamo insieme!!! All’inizio della storia… avevo un pò di paura…
Proprio sul più bello… sono andata dal dentista… x un controllo… e con estrema disinvoltura… mi dice che devo operarmi i denti del giudizio perché ho una leucoplachia… una volta scoperto di cosa si trattava… ho finito di vivere… il giorno dopo sono svenuta dalla paura… così mia mamma mi ha preso e mi riportato li… chiedendo spiegazioni… lui ha detto che si era espresso male… e che c’era un inizio di un qualcosina… ma niente di preoccupante… ma che andava tolto… io non mi davo pace… ormai mi vedevo malata… e la mia paura maggiore… non era quella di morire… ma era quella di perdere Paolo… avevo paura che lui mi lasciasse se ero malata… così a lui non ho detto nulla!!!!
Ogni piccola cosa poi era diventata per me una malattia grave… un semplice brufoletto… una rinite… tutto era sinonimo di malattia grave e perdita di Paolo… verso metà di settembre mi prende un senso di angoscia senza motivo… non so… mi crea le paure da sole.. non di morte… avevo paura di diventare pazza… oppure di ammalarmi di depressione… e sempre la solita cosa… paura che lui mi lasci per queste malattie immaginarie.
Quasi tutti i giorni ho dei momenti di crisi… soprattutto in ufficio quando sono da sola…
Cosa potrebbe essere secondo lei?
Cara S,
Lui, Lui, Lui… Paolo al centro del mondo, del suo mondo. Che dire di S., dei suoi bisogni, dei suoi desideri, delle sue aspirazioni. Neppure la morte pare preoccuparla, se non in relazione al rischio di perdere Paolo. Mi pare che lei non abbia nulla di grave, anche se non è facile fare una diagnosi basandosi su di una lettera, sebbene prolissa. Lei forse ha bisogno di farsi maggiormente carico di se stessa. Persino i suoi sintomi, le sue preoccupazioni e le sue paure sembrano dirlo, anche se lei finisce per interpretarli con il solito canovaccio: paura di perdere Paolo. Si può avere una vita bellissima, ma non offrirsi l’opportunità di esprimersi sino in fondo e questo, prima o poi, viene fuori, in un modo o nell’altro. Persino una paura, una preoccupazione, o un’ansia, come quella che lei descrive, diventano il veicolo di una parte di sé rimasta a lungo inespressa o inesprimibile. Il problema è però quello di decodificare tale messaggio, trasformando quello che comunemente viene chiamato sintomo in un segnale.
Rifletta attentamente su quanto, in questo mondo bellissimo, c’è spazio per lei.
Se le mie parole dovessero apparirle del tutto estranee, o se fosse incuriosita da queste riflessioni, non esiti a ricontattarmi.
A sua disposizione
Roberto Broggi.
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