La scorsa settimana abbiamo parlato dell’importanza di assecondare il cambiamento.
Un autore, Daniel Siegel, ci offre delle interessanti indicazioni su quelle che sono le qualità da coltivare per affrontare adeguatamente questa sfida.
La prima, e forse la più importante, è quella della flessibilità, intesa come la capacità di mutare, tenendo conto di quanto accade nella nostra vita. Tale capacità non ha ovviamente nulla a che fare con certi “trasformismi politici” ai quali ultimamente ci siamo abituati. Qui il mutare è visto in rapporto a se stessi!
Il senso di questo lo si coglie proprio nella seconda qualità, la coerenza interna, quella che spinge le diverse parti di noi, perché ciascuno di noi è costituito in termini complessi da più parti, a lavorare sinergicamente per un fine comune. Quando questo non accade, quello che percepiamo è un doloroso senso di lacerazione, un conflitto che ci impedisce di scegliere persino le cose più semplici. Conflitto che spesso noi risolviamo proiettando sugli altri la parte di noi che più ci infastidisce, trasformando così la nostra lotta interiore in una guerra con il mondo.
Per fare tutto questo ci serve la terza qualità, l’energia, vale a dire una spinta forte a creare quell’azione che ci sprona nella direzione del superamento dei nostri automatismi.
Ciascuna di queste tre qualità meriterebbe ore di trattazione, l’importante, per ora, è fissarsele bene nella mente. Ne riparleremo in futuro e cercheremo anche di capire come coltivarle e perseguirle.
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